Questo crimine organizzato sfrutta la vulnerabilità di milioni di individui, specialmente minori, per fini di sfruttamento sessuale, lavoro forzato, adozioni illegali e persino prelievo di organi oltre ad uccidere i bambini per estrarne l’adrenocromo (ma questo sarà argomento di indagine futura a sé stante).
Secondo il rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) la percentuale di minori tra le vittime accertate del traffico di persone è triplicata negli ultimi 15 anni con bambine e ragazze principalmente vittime della tratta per sfruttamento sessuale, mentre i maschi sono impiegati nel lavoro forzato.
Le modalità attraverso cui i bambini vengono sottratti sono molteplici e spesso crudeli:
- Rapimenti diretti: Bambini strappati alle famiglie in aree rurali o urbane. Vittime prese di mira nei campi profughi o in zone di conflitto, dove la protezione è minima.
- Manipolazione e inganni: False promesse di lavoro o istruzione per i minori e le loro famiglie. Individui fidati, come parenti o amici, utilizzati per convincere le famiglie a cedere i propri figli.
- Sottrazione legale o semi-legale: Adozioni illegali mascherate da procedure regolari. Corruzione di funzionari pubblici per alterare documenti o facilitare l’espatrio delle vittime.
Una volta sottratte, le vittime vengono trasferite attraverso complesse reti transnazionali e le principali modalità di trasferimento includono:
- Trasferimenti clandestini: Via terra: camion, furgoni o a piedi attraverso confini remoti. Via mare: imbarcazioni sovraffollate utilizzate per attraversare il Mediterraneo o altre rotte marittime. Via aerea: voli internazionali con documenti falsificati.
- Sistemi di smistamento: Le vittime passano attraverso “centri di raccolta” in zone di transito, dove vengono ulteriormente sfruttate o preparate per il successivo trasferimento. Intermediari e facilitatori locali che evitano l’intercettazione da parte delle autorità.
Le condizioni affrontate dalle vittime sono spesso brutali e inumane:
- Sfruttamento sessuale: Bambini e giovani costretti a prostituirsi in bordelli clandestini o su strada. Minori utilizzati nella produzione di materiale pornografico.
- Lavoro forzato: Minori impiegati in fabbriche, miniere o come domestici senza alcuna tutela. Condizioni disumane, con orari massacranti e nessuna remunerazione.
- Adozioni illegali: Bambini venduti a famiglie in cerca di adozioni fuori dalle procedure legali. Modifica o distruzione delle identità originali delle vittime per nasconderne la provenienza.
- Prelievo di organi: Vittime uccise per alimentare il mercato nero di organi, con la complicità di medici e cliniche corrotte.
Il traffico di esseri umani coinvolge organizzazioni criminali altamente strutturate, spesso con legami internazionali:
- Mafia nigeriana: Specializzata nel traffico di donne e bambini verso l’Europa per sfruttamento sessuale.
- Cartelli dell’Europa dell’Est: Operano nel traffico per adozioni illegali e sfruttamento lavorativo.
- Reti asiatiche: Coinvolte nel turismo sessuale in paesi del Sud-est asiatico e del Medio Oriente.
- Complicità istituzionali: Governi e funzionari corrotti facilitano il traffico con la loro inazione o coinvolgimento diretto.
ALCUNE TESTIMONIANZE E CASI STUDIO
- L’inferno di Sofia (nome fittizio) Sofia, originaria della Bulgaria, è stata venduta a una famiglia in Europa occidentale. Dopo anni di abusi, è stata liberata grazie a un'operazione internazionale.
- La fuga di Samuel ragazzo di 14 anni proveniente dal Ghana, venduto come lavoratore forzato in una piantagione in Brasile. La sua testimonianza ha portato all’arresto di una rete di trafficanti.
- Ludginie, all’età di 13 anni, è stata consegnata dai suoi genitori a degli sconosciuti che volevano portarla illegalmente fuori da Haiti dopo il devastante terremoto del 2010. Il gruppo, composto da cittadini statunitensi, cercava di portare lei e altri 32 bambini in Repubblica Dominicana senza documenti e con motivazioni sospette ma il gruppo è stato fermato al confine.
- Una giovane di Bacau, Romania, ingannata con la promessa di un lavoro onesto in Italia si è ritrovata costretta a prostituirsi, nonostante le difficoltà è riuscita a mantenere i contatti con la famiglia e, grazie all’aiuto di un’amica e di un maresciallo, è stata salvata e accolta in una casa di protezione. Il suo messaggio è chiaro: diffidare di offerte di lavoro sospette, non perdere mai la dignità e avere il coraggio di denunciare per uscire da questa rete criminale.
Per quanto riguarda il contrasto al traffico di bambini ed esseri umani, questa tragedia silenziosa che richiede un’azione decisa e coordinata, è imperativo porre alcune misure essenziali oltre alla richiesta di una cooperazione globale dove Istituzioni, Forze dell’Ordine e i Media devono: a) Rafforzare i controlli alle frontiere e migliorare la cooperazione internazionale; b) Potenziare le risorse per le Forze dell’Ordine e tutti quegli Organi Ufficiali impegnati nella lotta al traffico; c) Rafforzare le leggi contro il traffico e garantire la loro applicazione; d) Sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso campagne mirate; e) Proteggere e sostenere le vittime con programmi di reinserimento e programmi di supporto psicologico e legale.
Il traffico di bambini e di esseri umani non è solo un crimine contro le vittime dirette, ma una ferita profonda inflitta all’umanità intera.
Ogni vita spezzata, ogni sorriso rubato, ogni sogno infranto rappresenta un fallimento collettivo di fronte alla nostra responsabilità di proteggere i più vulnerabili.
Denunciare, informare, agire, questi sono i pilastri su cui dobbiamo costruire una società capace di estirpare questa piaga ed ognuno di noi, nel proprio piccolo, può fare la differenza che sia condividendo una storia, sostenendo un’organizzazione, o pretendendo giustizia dalle istituzioni, perché dietro ogni numero, ogni statistica, c’è un nome, un volto, una vita che merita di essere vissuta, libera e dignitosa; e finché ci sarà un bambino in pericolo, un’anima ridotta in schiavitù, il nostro impegno non potrà conoscere tregua.
Non chiudiamo gli occhi! Non voltiamoci dall’altra parte! La battaglia contro il traffico di esseri umani è una battaglia per il cuore stesso della nostra umanità.
E concludo parafrasando la famosa formula pronunciata da Papa Pio VII che, alla richiesta di cedere all’Impero francese i territori dello Stato Pontificio, rispose: “Non debemus, non possumus, non volumus…”
Ed anche noi: “Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo” rimanere spettatori inerti di fronte a questa tragedia.
© Maurizio Bartolini
Direttore Responsabile
Essendo l’informazione, quella seria e scevra da ogni pressione o connivenza, il primo passo verso il cambiamento inserisco questi link che rappresentano (o dovrebbero rappresentare) una porta d’accesso a ulteriori approfondimenti sul tema, con articoli e report che documentano indagini e testimonianze sul traffico di esseri umani a livello globale.
- UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine): https://www.unodc.org
- UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia): https://www.unicef.org
- INTERPOL: https://www.interpol.int
- EUROPOL: https://www.europol.europa.eu
- Save the Children: https://www.savethechildren.net
- Terre des Hommes: https://www.tdh.ch
Rapporti investigativi di organizzazioni internazionali e articoli giornalistici:
- BBC News: https://www.bbc.com/news
- The Guardian: https://www.theguardian.com
- New York Times: https://www.nytimes.com
- Reuters: https://www.reuters.com
- Al Jazeera: https://www.aljazeera.com
- Human Rights Watch: https://www.hrw.org
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