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Rubrica di Informazione ed Intrattenimento del Direttore Responsabile Maurizio Seby Bartolini)
Prima di presentare il personaggio Matéo Mornar, voglio pubblicamente ringraziare due personali amici “il ginevrino” Christian Rigotti e Daniel Przedborsky di Monte-Carlo che gentilmente è stato il tramite fra me e questo grande artista dal talento insuperabile, dove la sua arte, estendendosi attraverso tutti i confini internazionali, è stata riconosciuta non solo dai collezionisti di tutto il mondo ma anche e soprattutto dalla Famiglia Reale di Monaco.
Per raccontare un po’ della sua storia possiamo dire che all’età di dieci anni emigrò con la sua famiglia in Francia stabilendosi a Parigi. Da giovane era attratto dal Louvre dove trascorreva gran parte del suo tempo nelle sezioni dedicate alla scultura. All’età di 18 anni entra alla scuola d’Arte Moderna “École Supérieure Des Arts Modernes” (ESAM Paris) dove studia design, grafica, decorazione d’interni e tecniche di scultura. Laureatosi fra i migliori della sua classe entra a far parte di un settore del gruppo Publicis, inoltre per 3 anni si dedica allo sviluppo di modelli in scala che vengono visualizzati nelle fiere, in seguito passa a lavorare come libero professionista. Per molti anni lavora anche nel campo dell’editoria, della creazione grafica e della decorazione d’interni. Nel 1977 gli viene ordinato un incarico in Costa Azzurra dove, in seguito, decide di stabilirsi.
Dopo un incontro con l’artista Antoniucci Volti (pseudonimo di Antoniucci Voltigero – scultore e progettista francese di origine italiana) a Villefranche-sur-Mer verso la fine degli anni Ottanta, Mornar immagina e concettualizza le sue prime sculture. Ma è nel 1995 che matura la decisione di dedicarsi interamente alla scultura iniziando ad esporre in Costa Azzurra, fra Cannes, Nizza e Monaco, le sue prime opere di donne di bronzo. In seguito, desideroso di far apprendere alla gente la difficile arte della scultura e stimolargli l’ispirazione, nel 1997 a Nizza apre una scuola di scultura.
Ma è alla fine degli anni ’80 a Monaco che avviene l’incontro fra Mornar e i Grimaldi ed è proprio il Principe Ranieri III, amante dell’arte e collezionista esigente, che apprezzando molto questo artista e visitando regolarmente le sue mostre, acquista molte delle sue opere per la propria collezione privata. Una piccola curiosità, il Principe Ranieri III usava chiamare affettuosamente Mornar -“mon petite Croate!”-.
Dopo la successione alla guida del Principato di Monaco, il Principe Alberto II nel 2006 crea la “Fondazione Principe Alberto II di Monaco” dedicata alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile, cui entra in collaborazione anche Matéo Mornar (nel 2009) alla quale dona una parte dei benefici delle sue vendite. Entrambi, mantenendo uno stretto rapporto, si impegnano nel comune obiettivo della preservazione dell’ambiente ed in particolare verso le specie in via di estinzione.
Molte delle sculture di Matéo Mornar si possono ammirare nei giardini del Principato ma non solo infatti Mornar, in modo più personale nel 2011 per l’occasione del matrimonio principesco, ha creato una scultura in argento che rappresenta il Principe Alberto II e Charlene di Monaco, oltre ad altre venti repliche in bronzo per decorare le torte nuziali.
Ed è nel 2005, per l’occasione del battesimo cattolico dei principini Jacques e Gabriella, figli di Alberto e Charlene, che Mornar li omaggia realizzando una scultura in bronzo (presentata sui gradini della Cattedrale di San Nicola di Monaco al termine della cerimonia religiosa) rappresentante le lettere “J” e “G” e una colomba che porta il ramoscello d’ulivo simbolo di pace.
Ma le opere, le sculture, le mostre di questo grande Maestro sono molteplici, varcando ogni confine internazionale e sono presenti in qualsiasi evento di beneficienza e non solo.
- In memoria delle vittime del disastro aereo del Volo Air France 1611 (Caravelle Ajaccio – Nizza, nel 1968) Mornar realizzò, per la città di Nizza, la Stèle du Souvenir.
- Ma anche la direttrice dell’Hotel Negresco di Nizza, Madame Augier, acquistò a Mornar uno dei suoi pezzi più grandi da esporre nella sontuosa lounge dell’Hotel reale insieme ad altri pezzi di artisti contemporanei come Niki De Saint Phalle o Raymond Moretti.
- Quando venne organizzato l’omaggio al Minitel (nel giorno in cui la rete del Minitel interruppe le trasmissioni) vennero chiamati molti artisti per immortalare in un’opera d’arte questo mitico oggetto, fra questi artisti c’era anche Matéo Mornar. Le opere vennero messe all’asta ed il ricavato devoluto all’Associazione per la Lotta contro l’Aids, Fight Aids Monaco, presieduta dalla Principessa Stéphanie di Monaco.
- Per quanto riguarda il “Premio Monte-Carlo Donna dell’Anno” (Award Monte-Carlo Woman of the year), Mornar ha creato il trofeo di questa manifestazione che mira a premiare e distinguere le donne di tutto il mondo che si sono messe in luce nel settore professionale.
- Durante il prestigioso raduno nautico “Monaco Classic Week” è stata organizzata una vendita all’asta di cui anche Matéo Mornar ha partecipato con una sua creazione in bronzo, la “Poisson Fontaine”, stimata fra i 250.000 e i 300.000 euro, dove la metà sono stati devoluti alla Fondazione Ambientale Principe Alberto II di Monaco, suo amico.
- Mornar, per la 66° ed. del Galà della Croce Rossa Monegasca, ha creato “Gaia”, scultura in legno dipinto e plastica dove le sue braccia aperte simboleggiano ospitalità e generosità. Gaia rappresenta la Dea del focolare, della natura e dei raccolti nella mitologia greca.
- Ed infine, fra le molteplici cose, nella hall dell’Odeon Tower, il doppio grattacielo costruito a Monaco, Mornar ha creato tre grandi sculture murali “il Poeta, la Lira e il Flauto” in riferimento alla poesia, al canto e alla musica dell’antica Grecia.
Insomma Matéo Mornar, sempre nella perenne ricerca di novità, creazioni e trasformazioni, è un artista appassionato e amante del suo lavoro.
La primaria fonte inesauribile di ispirazione è la Donna, il corpo femminile che ama e rispetta infinitamente, cui la omaggia facendola sbocciare nelle sue originali creazioni con curve aggraziate e piene di tenerezza e amore.
Ma è su “questo pianeta oscuro” che lo scultore Matéo Mornar con il suo genuino desiderio di proteggere e preservare non solo la natura in sé stessa ma anche e soprattutto gli animali in via di estinzione, questi ultimi li illustra attraverso un bestiario unico fatto di predatori e non solo.
Ha realizzato un Ippopotamo in bronzo (il più grande nel suo genere) lungo 4 metri con un peso di oltre 1 tonnellata, e poi una Tartaruga ed un Rinoceronte. Strada facendo in questo suo periodo artistico fatto di curve voluttuose Mornar si è anche evoluto dedicandosi a forme un po’ più cubiche con spigoli, asprezze e linee incisive cui ha dato sfogo alle sue prime icone di un’arte quasi aggressiva con la Tigre, l’Orso ed il Toro.
Ed infine, ma tanto ancora ci sarebbe da parlare, grazie alla sua formazione Mornar è un creatore nello spazio, immagina e progetta gli edifici del futuro e non si risparmia quando si lancia anche in progetti di realizzazioni monumentali dove l’arte è forza di pace.
Tutto questo è il mondo di Matéo Mornar, lo scultore contemporaneo con una fama internazionale ben consolidata. Sempre alla ricerca delle novità, del bello, del puro, del vero, con una eterna voglia di creazione ed amore per il suo lavoro.
Ringrazio il Maestro Matéo Mornar per avermi fatto visitare il suo Atelier, dato il permesso di poter scrivere di lui e, per certi versi, aver dato la possibilità anche a me di realizzare un piccolo capolavoro con questo servizio a lui dedicato. Grazie Maestro…
Maurizio Seby Bartolini
Direttore Responsabile
Ringraziamenti: Maestro Matéo Mornar - Dott. Daniel Przedborsky - Architecte Christian Rigotti
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