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Rubrica di Informazione ed Intrattenimento del Direttore Responsabile Maurizio Seby Bartolini)

Stando alla numerologia il numero 83 è spesso associato a regalità, nobiltà, lusso, potere e ambizione, oltre a rappresentare anche significati di ricchezza, stravaganza, creatività, saggezza, dignità, grandezza, devozione, pace, orgoglio, mistero e indipendenza.
Ma non c’è solo questo numero che rappresenta il lusso perché rifacendosi ad Aristotele sembrerebbe che il quinto elemento, da lui descritto, inseguito da alchimisti e non solo, altro non fosse che l’essenza principale della pietra filosofale che fra le sue proprietà straordinarie avesse la possibilità di trasmutare in oro i metalli vili (le altre due proprietà straordinarie sarebbero quelle di fornire un elisir di lunga vita in grado di conferire l’immortalità costituendo la panacea universale per qualsiasi malattia e far acquisire l’onniscienza cioè la conoscenza assoluta del passato e del futuro, del bene e del male, secondo un’accezione che contribuisce a spiegare l’attributi di “filosofale”).

Oltre ad Aristotele però, anche un altro personaggio oltre duemila anni dopo ha voluto fare attenzione all’importanza dei numeri legati, appunto, a quello che diventerà poi uno dei simboli del Lusso… Infatti commissionando al chimico Ernest Beaux un particolare profumo che scostandosi, secondo il suo stile, dal romanticismo e dalle convenzioni dell’epoca Coco Chanel (nel 1921) fece creare un bouquet provocante, il suo “Chanel N° 5” (formato da essenze naturali - in particolare gelsomino e rosa - e sintetiche).
La cosa particolare sembra che Coco Chanel lo abbia scelto dopo avere annusato la quinta boccetta d’essenza di prova che Beaux aveva preparato, ma non solo… perché quando le fu chiesto quale nome intendesse dare alla fragranza, Chanel rispose:

In tutto ciò questa fragranza divenne immediatamente un simbolo di sensualità e classe, oltre che di lusso, quando la bellissima Marilyn Monroe, che ha contribuito notevolmente a fare la fortuna di questo profumo, in un’intervista rivelò di andare a dormire avvolta unicamente da due gocce di Chanel N°5.

Il concetto di Lusso fa parte di quella dottrina con approccio taumaturgico al benessere dell’anima, del corpo e della mente, quindi bisogna prima iniziare dal presupposto di guarire la mente (il corpo è un di cui) togliendoci, per non dire cancellare, anche tutti quei preconcetti di cui siamo stati sempre abituati fin da piccoli sia sul concetto dei soldi che, ovviamente, del Lusso stesso.
Il Lusso… questa parola magica e al tempo stesso polisemica. Parola che per la sua ambiguità è segnata da equivoci ma parola magica per tutto ciò che evoca, che esibisce e che nasconde come, attraverso il possesso di oggetti, l’eccesso nell’esibizione di ricchezze però include anche la parola amore, amore del lusso come “culto del bello” volgendo appunto lo sguardo verso le opere d’arte (anche se “bello” e “arte” non necessariamente coincidono). Opere possedute, patrocinate, valorizzate nei due sensi possibili della parola; come è evidente, nell’attuale mercato dell’arte dove si accompagnano sinergicamente firma dell’autore, giudizio del critico e variazione nel prezzo.
(in foto, un esempio delle opere d’arte più costose al mondo)

Ma anche per quanto riguarda il giudizio di valore, la nozione del Lusso è sempre stata avvolta da una certa ambiguità.
A tal proposito possiamo anche ricordare che i saggi, già nell’antica Grecia come poi nella Roma repubblicana, criticavano il troppo lusso nei rituali le cui Istituzioni si trovavano, con non pochi sforzi, a cercare rimedio per quegli eccessi di sfarzo.
E fra i tanti esempi che potremmo fare come non ricordare il fervente moralismo che animava i Comuni medievali. Qui è inevitabile fare riferimento al caso del frate ribelle Girolamo Savonarola grande nemico dei Medici, nemico della corruzione che era dilagata a Firenze, nemico del lusso in ogni sua forma, esibito dalle classi ricche e dal clero. Fu difensore del cittadino medio, né troppo ricco né troppo povero, osteggiò i “grandi” ma diffidò anche della plebe. Instaurò la repubblica, fece distruggere oggetti di lusso e purtroppo anche opere d’arte con soggetto pagano. Nel momento della restaurazione della Signoria fu processato dal clero che della Signoria era alleato: e impiccato e arso sul rogo.
Ed infine il Lusso potrebbe, se pur in maniera errata, essere accostato anche alla parola “corruzione” nel senso di accumulo di grandi ricchezze che parrebbe riportarci all’Italia d’oggi, dalla politica ad altre tipologie di settore. Ma, ragionandoci su, qualche differenza c’è: nel regime delle Signorie si valorizzavano l’architettura, la forma urbana, l’arte che vediamo nelle città storiche e perfino i rapporti fra uomo e natura, e tutto questo lo troviamo ancora nel paesaggio italiano intorno a quelle città.

Il futuro è molto positivo anche perché dopo oltre 1100 anni che l’essere umano subisce solo mortificazione adesso ci siamo tolti il cappello di ferro che con la (falsa) pandemia aveva superato il limite e questa è una cosa della quale dobbiamo esserne felici.
Adesso c’è la volontà di andare verso il ben-essere “bendessere” di lusso quantico o platinum lusso quantico dove oltretutto ci sarà anche il ritorno alla bellezza con il concetto, appunto, che la bellezza salverà il mondo. Non siamo più negli anni 80 in cui si pensava al “consumare” facendo anche azioni poco etiche.
Inoltre ci saranno anche altre novità, un nuovo modo di fare finanza, una nuova moneta, con la nuova moneta che uscirà si prospetta che sarà diversa dall’euro e che aprirà la prospettiva a nuovi orizzonti dove si potrà investire nel lusso come anche comprare una tela d’epoca o attuale, oppure un pezzo di estremo valore artigianale o quant’altro si desideri.

Infine si svilupperà sempre di più il concetto di bello e ben fatto (BBF), oltre alla cultura e saper fare, estetica coniugata a capacità tecnica e tecnologica.
Questi sono i valori cardini del BBF che hanno saputo creare, nel corso degli anni, prodotti belli ed utili, prodotti di altissima qualità, l’alta qualità dei materiali e delle lavorazioni manifatturiere che le piccole e medie imprese italiane, con grande fatica, hanno ricercato e affinato nel corso dei secoli e che portano dentro esclusivamente i valori e la grande bellezza del nostro italico paese.
Un patrimonio culturale unico al mondo per dimensioni e qualità. Paesaggi incantevoli, variegati, modellati nei secoli dall’instancabile lavoro dell’uomo. Un patrimonio denso di saperi accumulati. Un paese con la vocazione manifatturiera. Insomma, opportunità concrete e a portata di mano chiaramente da portare avanti con grande determinazione e impegno individuale e collettivo.

Concludendo con un altro aspetto di lusso, come fatto notare precedentemente, c’è anche (o soprattutto) il lusso interiore che parte dal presupposto del guarire la mente ed il cuore, sebbene rifacendoci al concetto di benessere nato negli anni ’80 di cui la base era il massaggio del corpo possiamo dire che (per godere anche del benessere materiale) oggi il benessere è il massaggio del cuore, della mente, dell’anima.

Se la persona non sta bene dentro, potrà essere massaggiata ma non guarirà.

Maurizio Seby Bartolini
Direttore Responsabile

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