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Rubrica di Informazione ed Intrattenimento del Direttore Responsabile Maurizio Seby Bartolini)
Come direbbe Pablo Picasso: “L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno.”
Chi è Maura Bruno?
Maura è una donna che ha dedicato la sua vita agli altri… Prima come osteopata e naturopata, ora come pittrice… nella sua semplicità, racchiude la forza e la resistenza dei fiori.
Quando e come è cominciato il tuo percorso artistico?
La passione per l’arte è nata da bambina ed è esplosa 4 anni fa, in un momento particolarmente delicato della mia vita.
Ho sempre amato l’arte, i colori e quello che possono rappresentare e regalare a chi li osserva.
Già dalle elementari mi distinguevo per le mie qualità artistiche, tant’è che gli insegnanti mi incoraggiavano a intraprendere un percorso di studi legato all’arte, percorso che ha cambiato per sempre la mia esistenza.
Come nasce una tua opera?
Le mie opere nascono dalla trasformazione delle emozioni in colore e del colore in arte.
Cos’è per te l’ispirazione?
L’ispirazione per me ha origine da ciò che osservo, in particolare la natura e le persone. I miei quadri raffigurano prevalentemente fiori: in realtà sono macchie floreali che possono assumere forme e significati differenti in base al vissuto o stato d’animo della persona che le osserva. Spesso si possono intravedere visi, animali e altri elementi di ogni genere. In altre parole, viene lasciata all’osservatore la facoltà di interpretare l’opera liberamente.
Per te, cosa deve esprimere un’opera d’arte?
Un’opera d’arte più che esprimere un concetto preciso deve stimolare l’immaginazione e far affiorare delle emozioni in chiunque l’osserva. Deve trasmettere piacere e benessere ed entrare in empatia sotto ogni aspetto con l’osservatore.
I riferimenti artistici e culturali che ti hanno maggiormente influenzato nel corso del tempo?
Ho sempre apprezzato la corrente impressionista e in particolare gli artisti Claude Monet e Vincent Van Gogh.
Il rapporto con i colori, quali sono i tuoi preferiti?
Il rapporto con i colori è per me una grande empatia. È uno studio, una vibrazione continua che ho con loro. I miei colori preferiti sono il blu, il verde e il giallo. Il blu perché rappresenta il benessere generale e l’autorevolezza, il verde perché rappresenta il vero amore, l’amore universale e l’equilibrio. Soprattutto l’equilibrio femminile. E, infine, giallo perché rappresenta il sole, l’introspezione, ma anche un po’ di frivolezza che nella vita non guasta mai.
Artisti, galleristi, Istituzioni. Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea in generale e nello specifico in Italia e nel Principato di Monaco?
Penso che ultimamente l’arte non venga abbastanza apprezzata, soprattutto in Italia, probabilmente perché non viene valorizzata come dovrebbe o gestita in modo corretto. Al contrario, nel Principato di Monaco penso che la situazione sia migliore, verso l’arte c’è un interesse più forte e un’evoluzione maggiore.
Gli artisti li amo tutti perché ognuno di loro esprime qualcosa sia di reale che di irreale.
Quanto è importante per te il mezzo pittorico? Nel 2022 ha ancora “senso” dipingere?
Per me il mezzo pittorico è fondamentale per esprimere me stessa e tutto quello che mi circonda.
Dipingere sarà sempre importante, soprattutto ai giorni d’oggi.
In questi anni la pandemia e la guerra ci hanno permesso di apprezzare sempre di più la forza l’importanza della vita e dei colori, i principali protagonisti della mia arte.
I colori in questo contesto possono essere la “cura”, perché sono vita, sono luce, sono vibrazioni. Consiglio vivamente di far colorare e dipingere non solo gli adulti, ma anche i bambini. L’arte e il dipingere migliorano lo stato mentale e l’autostima, incoraggiano il pensiero creativo ed emotivo avendo effetti benefici sia sulla psiche che sul fisico favorendo il benessere in ogni contesto.
Difatti, come dimostrato da diversi studi, l’arte-terapia è una potente alleata per aiutare adulti e bambini a contrastare disabilità e problematiche fisiche, emotive e fisiologiche.
Il dipinto che ami in assoluto?
Senza alcun dubbio la “Notte stellata” (1889) di Vincent Van Gogh. La prima volta che lo vidi ne rimasi rapita, era come se in quell’istante mi trovassi davvero sotto un cielo terso di stelle.
Ma tu non esprimi solo la vena artistica nei tuoi quadri ma la rendi anche vestibile con alcuni accessori di abbigliamento, ce ne vuoi parlare?
Certo! Amo i fiori e sono la cosa più bella e leggera che indosserei, da qui l’idea di rendere vestibile la mia arte. Per ora ho creato una linea di Pashmine da indossare per avere quel tocco in più in ogni occasione. Penso che vestirsi con i colori giusti possa aiutare la persona a stare bene con sé stessa e, allo stesso tempo, a sentirsi e vedersi meglio.
Progetti futuri?
Sì tanti, ma per il momento non posso ancora rivelarvi nulla! Ma ci saranno grandi sorprese…
E allora che dire, ringraziando Maura per la sua gentilezza e disponibilità per questa intervista non posso far altro che invitare tutti coloro che ci leggono a seguire questa grande artista su Instagram @maurabrunoartist in modo da non perdere nessun aggiornamento.
Maurizio Seby Bartolini
Direttore Responsabile
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